miércoles, 2 de marzo de 2016

QR code en el museo



Ourense,02.03.2016
Señorita y caballeros, hola! Que tal? Espero muy bien!
Siete stati a visitare qualche mostra o qualche museo di recente? Avete notato che vicino a quasi tutte le opere sono oramai presenti dei simbolini in bianco e nero simili ai codici a barre? Se non li avete mai visti, vi consiglio di andare a farvi fare una visita dall’oculista e poi “pinchate AQUI”.
Quelli sono i QR code, dei codici bidimensionali che possono essere letti tramite lettori e applicazioni contenuti negli smartphone e nei tablet. Il nome deriva dall’inglese Quick Response, ed è un’immagine che collega un messaggio statico con il mondo dinamico del Web, attraverso la quale si possono ottenere approfondimenti, integrazioni, file video, audio, testi e maggiori informazioni se l’utente desidera ampliare la dimensione della propria esperienza.
La visita non è così più circoscritta solo al singolo museo o alla singola mostra, ma contestualizza le opere e permette una maggiore diffusione della conoscenza e della cultura.
Penso che con questo relativamente nuovo metodo di comunicare informazioni l’utente che fruisce degli ambienti museali possa diventare da passivo ad attivo, cercando egli stesso ciò che gli piace e lo stimola di più, anche perché questo non è solo uno strumento in mano a chi lo offre, per promuovere il proprio prodotto o servizio, ma è anche un sistema che consente a chi riceve di entrare in contatto con informazioni e funzionalità aggiuntive in un modo rapido, economico, efficace e gratificante.
Fateci caso la prossima volta che passate vicino ad un’opera d’arte. Tirate fuori il vostro smartphone, fotografate il QR code tramite uno dei tanti lettori disponibili gratuitamente nel Web e immergetevi nel mare di informazione che sono contenute in questo piccolo codice. La vostra visita diventerà un’esperienza che non dimenticherete tanto facilmente…e dalla quale magari potrete imparare anche qualcosa!
Come ha detto Steave Jobs, “stay hungry, stay foolish”.
QRmente vostra, Irene.

No hay comentarios:

Publicar un comentario

Pink Snail